COMUNICATO DENUNCIA

Da mesi la scrivente Organizzazione denuncia le difficoltà operative di RAI WAY paventando il collasso del servizio e purtroppo i fatti dimostrano la fragilità della struttura organizzativa che ha come unico risultato pesanti perdite di servizio diventate ormai situazione quotidiana. Se qualcuno voleva dimostrare che RAI WAY non è più in grado di gestire e garantire la diffusione e trasmissione del segnale del servizio pubblico oggi si può dire che ha raggiunto il suo scopo; resta da capire chi è il responsabile o meglio chi ha reso possibile questo risultato.

 

Di certo è colpevole la RAI che dopo la firma del rinnovo contrattuale ha bloccato il confronto con quei Sindacati che si sono resi disponibili ad affrontare il tema della riorganizzazione e in particolare con la UILCOM, unica organizzazione, che da mesi ha dato ampia e articolata risposta al seppure parziale progetto di riorganizzazione presentato da RAI WAY. Di certo è colpevole RAI WAY che ha messo in atto unilaterali iniziative, più volte denunciate dalla scrivente organizzazione; iniziative che oggi mostrano tutta la loro negatività. Di certo è colpevole chi, conoscendo la situazione, non fa nulla o peggio tace.

Soppressione di orari concordati, surrettizie modifiche del modello organizzativo, interpretazione del tutto fuori luogo di verbali di accordo, trasferimenti di personale in evidente controtendenza con le reali necessità operative sono solo alcune delle menzionate unilaterali iniziative a cui si aggiungono le evidenti carenze strutturali legate al pesante ridimensionamento dell’organico con conseguente impossibilità di smaltimento delle ferie arretrate e carichi di lavoro da verificare; argomenti che pongono forti interrogativi in materia di sicurezza sul lavoro. Stiamo parlando di una azienda certificata ISO 18001 che grazie a ciò ha ottenuto agevolazioni economiche. I fatti dimostrano che il modello organizzativo della società chiamata a effettuare la copertura del territorio del servizio radiotelevisivo è assolutamente inadeguato per gestire le nuove tecnologie digitali e gli investimenti programmati; a questo punto nell’immediato il ricorso a società esterne si materializza in tutta la sua portata.

Restano ovviamente da verificare i costi e i risultati concreti in termini di qualità. Superfluo aggiungere altro se non ricordare che oggi si stanno ponendo le basi per il rinnovo della Concessione del Servizio pubblico radiotelevisivo e se questi sono i presupposti è facile prevedere il risultato finale. A pagare il prezzo, come purtroppo avviene in tutte le aziende del nostro Paese, saranno i lavoratori con buona pace di politici, Direttori e Presidenti che in questi anni si sono avvicendati ai vertici della più importante Azienda culturale italiana.

E’ il momento delle decisioni non più rinviabili per RAI WAY e per la concessionaria, decisioni che vanno oltre il futuro immediato degli attuali vertici aziendali. Occorre affrontare da subito il tema della organizzazione del lavoro, definire i nuovi modelli produttivi, concordare le ricadute in termini contrattuali, dare certezze in materia di costo del lavoro e valorizzazione professionalità interne: attendere significa perseverare nell’errore e dare corpo e voce ai nemici del servizio pubblico e alla RAI.

In questa ottica la UILCOM è pronta,oggi come ieri, a fare la sua parte con l’auspicio di unitarietà del fronte Sindacale.

                                                                                                                                                                                

  Roma, 28 gennaio 2014                                                                           Il Coordinatore Nazionale per Rai Way

                                                                                                                                       Ottavio Bulletti