Stress da lavoro correlato

Il 2016 sarà fondamentale per la nostra Azienda. Un anno in cui si discuterà il rinnovo della concessione ed entrerà in vigore la nuova legge sulla Rai, in cui si rinnoveranno tutte le RSU in un unica tornata elettorale e durante il quale si discuterà il nuovo CCNL; un anno, quindi, importantissimo sotto molti punti di vista. Un aspetto fondamentale, però, sarà anche quello legato alla sicurezza sul lavoro, argomento troppo spesso declassato a questione secondaria e mai realmente inserito in un discorso più completo.

A titolo di esempio si può citare, tra i casi più eclatanti, la questione degli Studi DEAR di Roma che, dopo essere stati acquistati per un importo estremamente oneroso, venivano chiusi a seguito di questioni legate alla non conformità alle normative vigenti.
Si ricordino, inoltre, il mancato svolgimento nell’anno 2014 dei corsi di aggiornamento per tutti gli RLS (obbligatori per legge) o gli adeguamenti alle norme di sicurezza, avvenuti in alcuni cespiti solo dopo la prescrizione imposta da Autorità esterne.
Il primo Gennaio 2016 sono passati cinque anni dall’introduzione dell’obbligo di valutazione del rischio derivante da stress da lavoro correlato; valutazione che ad oggi non è stata ancora effettuata per i lavoratori del CCNL degli impiegati, quadri ed operai. Mancanza questa che, da parte della Rai, evidenzia la scarsa considerazione del problema e contemporaneamente la miopia verso alcune patologie direttamente ascrivibili ad esso.
E dire che l’altissimo numero di contenziosi a cui è soggetta la Rai ha tra le sue cause scatenanti proprio alcune di queste situazioni.
Basterebbe solamente pensare alle vertenze aperte dai colleghi per riconoscimenti professionali che altrimenti non arriverebbero mai, e allo stress subito dai lavoratori in queste realtà lavorative altamente critiche.
Alla luce di tutto ciò si ritiene non più rimandabile la valutazione del rischio derivante da stress da lavoro correlato, e si invitano tutti gli attori della sicurezza a concorrere, in un clima di collaborazione, alla valutazione del suddetto rischio. Valutazione che dovrà essere sia oggettiva che soggettiva, coinvolgendo direttamente i lavoratori. Si ritiene che il lavoro debba cominciare da quei settori in cui si evidenziano con maggiore incidenza i segnali di disagio.

 

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