Pubblichiamo di seguito la mail che il coordinatore Maurizio Lepri ha inviato al comitato IndigneRai in risposta alla loro, in cui lamentavano un comportamento poco incisivo nei confronti dell’azienda da parte dei sindacati.
Cari amici,
Vorrei innanzitutto ringraziarvi per le osservazioni che la vostra lettera presenta, e che mi offrono la possibilità di fare chiarezza su alcune questioni da voi sollevate. Apprezzo molto il fatto che vogliate muovere le coscienze, ma vorrei farvi notare, e lo dico con tutta la tranquillità del mondo e per niente infastidito, che i sindacati non sono delle marionette manovrate dalle mani di "qualcuno".
Davvero pensate che mettere in pratica quello che sostenete sia cosa semplice come scriverlo su di una mail? Con questo non voglio dire che non si potrebbe fare di più o che noi rappresentiamo i migliori sindacalisti possibili. Tutto è migliorabile compreso il sottoscritto, ma vi assicuro che la trattativa sindacale è una questione molto più complessa ed articolata di quanto si potrebbe pensare vivendola dall'esterno.
Faccio parte di un sistema in cui credo, per il quale mi sono impegnato e che cerco di portare avanti con dedizione e sincerità. Proprio come pensate di fare voi, suppongo. Da cosa viene l'idea che il vostro impegno sia migliore del mio o del nostro in generale? Alcune delle proposte che avanzate o delle denunce che sollevate, sono state una mia battaglia personale da prima che ricoprissi l'attuale ruolo come ad esempio il discorso legato ai 5 scatti biennali, categoria alla quale appartengo anche io.
Leggendo le vostre critiche, nel senso più alto del termine e senza nessuna accezione negativa, suggerite di fare attenzione alle parole e quindi proverò a rispondere a qualche vostra domanda/affermazione che avete avanzato. Riguardo il tema della comunicazione, concordo con voi di essere più diretti e meno bizantini. E' per questo che sto curando particolarmente la stesura dei comunicati, e le comunicazioni in generale, rendendoli il più possibile diretti e chiari. Detto questo, però, anche voi dovreste essere un po’ più concisi.
Quando parlate dei tempi biblici impiegati per venire a capo di un rinnovo che definite non proprio ottimo, sono d'accordo, ma ognuno di noi, penso, si debba prendere le proprie responsabilità. Per il futuro contratto credo sia indispensabile prima risolvere alcune situazioni lasciate aperte con il vecchio accordo per poi ripartire tutti uniti (lavoratori della produzione e non) con delle proposte il più possibile condivise.
Per quanto riguarda la paventata mancanza di notizie relative a tutti gli incontri che ogni settimana ci vedono impegnati sui diversi tavoli aperti, sappiate che in questo sono talmente d'accordo con voi che ho fatto in modo di mettere in piedi, nel giro di poco tempo, un sito dedicato alla Uil Rai (www.uilcomrai.it) sul quale stiamo facendo veicolare tutte le informazioni riguardanti le nostre attività al fine di essere più diretti e meno distanti dai lavoratori. Come ogni cosa è passibile di miglioramenti ma vi invito a dare uno sguardo e comunicarmi i vostri suggerimenti.
Inoltre, all'interno del sito, troverete anche un mio comunicato di pubblica denuncia riguardante le promozioni a cui fate riferimento. Per quanto riguarda il discorso dei comunicati, vorrei ricordarvi che fin dal primo giorno di insediamento è stato mio obiettivo quello di ritrovare un'unità sindacale (che negli ultimi anni era venuta meno con perdita di credibilità per tutti), partendo da quella confederale, perché ritengo che sia l'unica strada percorribile ma altrettanto convinto che tutto ciò debba avvenire nel rispetto reciproco delle proprie opinioni. Sul discorso della legge sul diritto di sciopero e sulle questioni legate al sindacato dei giornalisti, vi credo persone troppo intelligenti per additare noi per scelte fatte al disopra delle nostre competenze.
Concludendo, ritengo sia molto più fruttuoso un incontro diretto al fine di confrontarci sui vari temi sopra esposti, inaugurando magari un dialogo più costruttivo di quello finora tenuto.
Grazie e a presto.