La stagione televisiva è ripartita, le vacanze sono alle spalle, il confronto con l’azienda si è avviato ma è necessario sottolineare quanto ci preoccupa. Slc cgil, fistel cisl e uilcom uil, sino ad oggi hanno mantenuto un profilo di confronto responsabile, di grande attenzione verso i cambiamenti introdotti dal faticoso rinnovo contrattuale e dall’avvento della nuova direzione. Va ricordato, a completamento del quadro, che è in evoluzione quanto definito nell’accordo del 4 luglio 2013 sugli esodi e la regolazione del mercato del lavoro, temi sindacalmente delicati e rilevanti.
Riteniamo con questo comunicato, viste le ultime scelte o disattenzioni aziendali, evidenziare quanto andrebbe realizzato coerentemente con gli accordi sottoscritti. TD - tolte alcune assunzioni a T.I., relative a casistiche specifiche e definite con chiarezza nell’accordo del 4 luglio, tutta la parte relativa agli “interventi di urgenza” (assunzioni immediate a tempo indeterminato nelle realtà produttive e nelle sedi regionali con forti carenze) non ha visto attuazione. Inoltre, le nostre Rsu presenti nelle sedi regionali, ci informano che ancora non sono stati identificati i lavoratori T.D. da utilizzare per “buongiorno regione”. Sembrerebbe che le varie direzioni, in preda ad un delirio autonomistico di potenza o d'impotenza, a seconda delle "situazioni", stiano decidendo: di selezionare chi assumere e chi no (tutti lavoratori già in bacino), chi passare (a fronte di una selezione ?!?!?) ad altra figura professionale, di assumere i TD per 6 mesi meno 1 giorno (quando la produzione ne dura 9) mentre negli anni precedenti i contratti, per le stesse persone e gli stessi programmi, duravano 9 mesi.
L’azienda, per quanto abbiamo sottoscritto il 4 luglio 2013, è impegnata da subito all’anticipo di 1 anno di tutti i TD e all’assunzione a tempo indeterminato dei TD, soprattutto di produzione o, comunque, di tutti coloro che prestano la loro opera in settori e sedi dove si riscontrano carenze strutturali di personale. Infine, col raggiungimento degli 80 esodi, lo capiremo nell'incontro di verifica del 30 settembre, l’azienda dovrà anticipare la stabilizzazione di tutti i TD di 1 ulteriore anno.
EDR – siamo venuti a sapere che per qualche alchimia misteriosa, le somme in “EDR” (relative al rinnovo del contratto 2010/2013) sono state scomputate del valore relativo alleassenze, considerando questo istituto, costituito al contratto per rallentare gli effetti di moltiplicazione degli istituti contrattuali ed aumentare il valore dei minimi salariali, come se fosse l'EDR costituito nel '93 (10,30 €).
DETASSAZIONE – su questo tema, memori di quanto avvenuto lo scorso anno anticipiamo il problema, non abbiamo avuta da parte della Rai nessuna sollecitazione a trovare una soluzione per ridurre il carico fiscale di azienda e lavoratori. Il giorno 19 settembre, inizieremo la discussione sulla nuova struttura del PDR (altro elemento economico della retribuzione detassabile) speriamo che in quella occasione, essendoci una nuova normativa sulla produttività, si possa discutere dell’insieme dei temi per giungere rapidamente, e prima del rinnovo contrattuale, ad un risultato positivo per le tasche dei lavoratori.
JOB POSTING – è interesse delle nostre organizzazioni, contrariamente ad altre, evitare ogni polemica sterile. Sappiamo che un modello di funzionalità e trasparenza è utilizzato in Poste Italiane e sappiamo anche che, alle volte, per trovare delle soluzioni tecniche funzionali basta utilizzare strumenti già sperimentati da altri positivamente, magari con qualche correttivo che volta le caratteristiche del settore di appartenenza. In allegato un esempio di job posting.
Se tutti questi temi, come altri che stiamo provando ad affrontare, saranno rinviati, dilazionati, derubricati, sarà la dimostrazione che il vecchio sistema di potere, quello che impermeabile ad ogni cambiamento di direzione culturale e politica vuole continuare a spartirsi la torta, è ancora in salute. Noi, sindacati degli operai, impiegati e quadri, non intendiamo subire gli effetti di una non gestione che porta la Rai nuovamente nelle sabbie mobili, ne lasciarci logorare dalle prove muscolari dei grandi potentati. Le questioni che poniamo sono chiare, come sono chiare molte delle soluzioni che stiamo provando a realizzare e praticare, se le risposte mancheranno non ci rimarrà che ripartire, come due anni fa, con le mobilitazioni e le iniziative politiche, per marginalizzare quei soggetti che impediscono alla Rai di uscire dalle sabbie mobili e dalla crisi.
Le Segreterie Nazionali
Slc - Cgil, Fistel – Cisl,Uilcom - Uil