Facciamo chiarezza su RAI COM

In merito alla costituzione di RAI COM attraverso la cessione di un ramo d’azienda registriamo un comunicato FISTel-CISL che sembra nato con l’unico intento di disinformare i lavoratori diramando notizie prive di qualsiasi fondamento oltre che lesive e provocatorie per le OO.SS. Che si sono sedute al tavolo.

Riportiamo testualmente dal comunicato FISTel-CISL

“Le dichiarazioni populistiche e allarmistiche dei giorni scorsi, funzionali a schemi diversi da quelli degli interessi dei lavoratori, avevano causato forte inquietudine tra i lavoratori e fornito una rappresentazione “deformata” della realtà, l’accordo ha restituito giusta chiarezza sulle clausole di salvaguardia sociale e di valorizzazione professionale di tutti lavoratori interessati e sugli assetti societari”.

A questo proposito ricordiamo che non solo non ci sono state “dichiarazioni” ma dopo l’incontro con l’Azienda, a cui sono state sottoposte le nostre richieste, la UIL-COM RAI ha ribadito in un comunicato i motivi per cui non ha firmato l’accordo:

L’azienda si è resa indisponibile a tutte le richieste sindacali:

  1. non ha accettato di spostare la procedura per consentire, come è stato richiesto formalmente, un incontro preventivo sul Piano Industriale alla presenza del Direttore Generale.

    Condizione imprescindibile per i sindacati che, nella situazione data (sottrazione dal canone di 150 milioni di euro), sono fortemente preoccupati per la tenuta del Gruppo e per qualsiasi operazione che esponga i lavoratori o settori aziendali alla cessione.

  2. Non si è detta disponibile ad attivare procedure di adesione volontaristica dei lavoratori alla nuova azienda.

  3. Non ha dato disponibilità, ultimo tentativo sindacale di conciliare le esigenze delle parti, a inserire una clausola di salvaguardia per i lavoratori (rientro volontaristico in Rai) in caso di vendita all’esterno di una quota (1%) di Rai Commerciale ai privati o a terzi.

 

Tale richiesta nasceva dalla preoccupazione, fortissima anche nell’assemblea svoltasi il 19 mattina, che la nuova azienda, oggi controllata 100% Rai (come Rai Way), col nuovo Piano Industriale potesse essere ceduta a soggetti terzi o addirittura al controllo dei privati.

Ci sembra cha la posizione della UIL sia chiara e coerente con l’impegno preso con i lavoratori in assemblea che è anche quello di una informazione veritiera e trasparente. E’ per la UIL evidente che qualsiasi tentativo daffrontare un argomento così delicato con comunicati farneticanti della FISTel-CISL che riprende ancora:

“ La FISTel – CISL e suoi delegati sindacali hanno scelto di essere vicini ai lavoratori, di essere un riferimento credibile e consapevole in questa fase di forte transizione della RAI e del Servizio pubblico, di partecipare con sano pragmatismo e concretezza ai necessari processi di innovazione della RAI.”

Sulla credibilità naturalmente giudicheranno liberamente i lavoratori che tireranno le loro conclusioni in autonomia di pensiero, ci permettiamo per trasparenza e completezza di aggiungere ancora poche righe del comunicato rilasciato dalla UIL alla fine dell’incontro e leggibile nella sua interezza nel sito UILCOM-RAI:

Durante la discussione sono emersi alcuni argomenti, presente anche il nuovo Amministratore Delegato di Rai Commerciale, che hanno segnato con più profondità le distanze tra azienda e sindacati.

  1. Rai Commerciale non avrà una convenziona con Rai che preveda la copertura economica della Capogruppo per sostenere l’equilibrio dei costi. Sarà la stessa Rai Commerciale che attraverso la propria attività realizzerà utili per il proprio sostentamento economico, con un contratto di servizio che stabilisce le quantità da rimettere a Rai a seconda delle diverse attività commerciali.

    Questo significa che Rai Commerciale dovrà autosostenersi sulla base di una attività commerciale legata essenzialmente ai contenuti prodotti dalla capogruppo e alle convenzioni!!!

  2. Le convenzioni con enti dello stato: ministeri, presidenza del consiglio, regioni, comuni, province etc sono l’altro elemento che preoccupa. Queste entrate, infatti, afferiscono direttamente all’attività di servizio pubblico. La domanda conseguente è, se Rai Commerciale non sarà a totale controllo pubblico successivamente alla cessione, le convezioni potranno rimanere tra le sue attività?

Davanti a questa serie di dubbi e di indisponibilità aziendali le scriventi OO.SS. hanno scelto, in data odierna, di non sottoscrivere l’Accordo. … (…)

La mancata firma non impedisce alla Rai di procedere nella cessione.

Ci rendiamo conto delle difficoltà che la FISTel_CISL sta attraversando, in particolare con i lavoratori che le hanno dato, fino a oggi, fiducia ma non è creando confusione mediatica che si può pensare di rimediare ai propri errori.

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