Considerato che da parte del Coordinatore Nazionale della SLC-CGIL, cui si aggiungono i rappresentanti delle OO.SS. autonome, si continua nella diffusione d’informazioni distorte e assolutamente strumentali è necessario fornire qualche elemento per fare chiarezza e smascherare questo gioco al massacro assolutamente tanto scorretto quanto fuori luogo.
Premesso che esiste una differenza sostanziale oltre che tecnica nel dichiarare uno sciopero o aderire.
Nel primo caso, una o più organizzazioni sindacali seguendo un iter definito dalla legge aprono il tentativo di raffreddamento cui l’azienda o l’interlocutore istituzionale entro cinque giorni convoca le proclamanti e sulla base delle risultanze dell’incontro queste ultime valutano l’opportunità di proseguire o meno nelle azioni di lotta.
In caso di negativa chiusura e quindi in caso di mancato accordo le parti sindacali proclamano le iniziative di lotta indicando motivazioni e modalità e tempi di effettuazione.
Nel secondo caso ovvero di adesione una o più organizzazioni sindacali a fronte di una dichiarazione di sciopero di altre sigle possono, senza fare tentativi di conciliazione, aderire a uno sciopero proclamato senza nuova precisazione ovvero accettando le stesse motivazioni e modalità di effettuazione delle azioni di lotta.
Ovviamente la commissione di garanzia sul diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali valuta le richieste e fornisce indicazioni in merito.
Con queste brevi premesse guardiamo i fatti.
Lo Sciopero Generale del 12 dicembre è stato indetto con le seguenti motivazioni dalle confederazioni CGIL e UIL a seguito delle risultanze negative dell’incontro tra le rappresentanze nazionali di CGIL –CISL e UIL con i rappresentanti del Governo.
- Riforma della pubblica amministrazione
- Jobs act
- Legge di stabilità e politica economica.
Com’è noto la CISL non ha proclamato lo sciopero ritenendo soddisfacenti le risposte del Ministro. Allo sciopero hanno aderito con le stesse motivazioni e quindi senza ulteriori precisazioni tutte le varie federazioni ovvero UILCOM, SLC-CGIL, UGL Telecomunicazioni e LIBERSIND CONFSAL con lettera a firma dei Segretari Generali.
Per quanto riguarda la situazione RAI la SLC-CGIL, e autonomi nel mese di novembre hanno aperto le procedure di conciliazione con l’Azienda chiudendole negativamente proclamando come conseguenza uno sciopero in prima istanza per il giorno 5 dicembre e poi con ulteriore comunicazione del 25 novembre del solo SNATER (vedi elenco scioperi della Commissione) per il giorno 12 dicembre con le motivazioni di seguito riportate:
- contro il prelievo forzoso dei 150 milioni di euro con la legge 89/2014 -contro il prelievo del 5% per ogni anno (85 mln di euro)
- contro la (s)vendita di parte di proprietà di RAI WAY
- per una rai servizio pubblico, riformata....
- per una riforma del sistema produttivo, gestionale e delle figure professionali...
- contro il jobs act
- contro la legge di stabilità
- contro la mancata risposta aziendale alle continue riduzioni di risorse economiche
- contro le scelte aziendali che determinano l’assetto futuro del servizio pubblico
- attribuzione risorse pubbliche insufficienti.
Non si tratta quindi di un’adesione, per il solo SNATER, ma di una vera e propria dichiarazione di sciopero sulla quale è presumibile un intervento della Commissione.
Per quanto detto è, chiaramente falsa, la dichiarazione da parte del Coordinatore Nazionale SLC- CGIL che “al momento il giorno 12 dicembre lo sciopero in RAI è tecnicamente indetto da SLC- CGIL Snater, Libersind Confsal, UILCOM Uil e Ugl Telecomunicazioni ...... “ ne è evidente dimostrazione come da documenti allegati UILCOM (invitiamo le altre Organizzazioni a pubblicare in rete le dichiarazioni ufficiali) dell’adesione, e non dell’indizione, allo sciopero con le reali motivazioni.
Per quanto evidenziato è fuori dubbio che la SLC-CGIL non ha indetto uno sciopero per il giorno 12 dicembre bensì ha aderito (a firma del proprio Segretario Generale), al pari della UILCOM, allo sciopero indetto dalle Confederazioni e relative motivazioni, con ciò dissociandosi tecnicamente dalle motivazioni presentate dallo SNATER, non comprendendo però se la linea da seguire in Rai e’ quella dettata dal Segretario Generale della SLC-CGIL e quindi condivisibile, oppure quella del Coordinatore SLC-CGIL totalmente appiattito sugli autonomi, come si evince in tutte le sue dichiarazioni, allora ci troverebbero assolutamente contrari.
Certamente il giorno 12 dicembre gli iscritti alla SLC-CGIL, della UILCOM, dell’UGL Telecomunicazioni e del LIBERSIND CONFSAL parteciperanno allo sciopero per le seguenti motivazioni:
- Riforma della pubblica amministrazione
- Jobs act
- Legge di stabilità e politica economica.
E’ chiaro che in un Paese in cui esiste la democrazia ognuno, può scioperare per le motivazioni che crede più giuste, valide e nobili.
Resta il fatto, questo senza dubbio, che questa situazione di poca chiarezza nell’agire, non contribuisce certo nella ricerca di quell’unità Confederale tanto cercata dai massimi vertici Sindacali e poi lasciata gestire in Rai, da un Grande Sindacato qual’e’ la CGIL, in modo molto approssimativo, schierandosi apertamente con gli autonomi e, abdicando di fatto, al proprio ruolo Confederale.
In conclusione, sentiamo il dovere di rispondere con onestà e correttezza, vista la confusione che si sta generando in questi giorni, ad alcune richieste (senza risposta) indirizzate alla SLC-CGIL e agli autonomi, circolate sui social, che chiedono “di organizzare una manifestazione il 12 dicembre p.v. sotto la Sede Rai di Viale Mazzini con un palco dove far intervenire ospiti e parlare di lavoro e l’importanza di una Rai riformata e al servizio dell’utente...” Questa iniziativa non è percorribile neanche, per la Grande CGIL, poiché questo non è uno sciopero RAI, bensì uno Sciopero Generale, che è cosa profondamente diversa.
Per quanto riguarda la situazione della RAI la posizione della UILCOM è chiaramente espressa nei molteplici comunicati pubblicati in quest’ultimo periodo.
Roma, 27 novembre 2014

LA SEGRETERIA NAZIONALE