Ieri 15 settembre, le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni e Snater hanno incontrato il Direttore Generale della Rai, Antonio Campo Dell’Orto, per avviare un primo incontro di presentazione.
Il Direttore ha brevemente espresso delle considerazioni sullo stato dell’Azienda, la fase di cambiamento e le sfide da affrontare.
Ha esplicitato l’esigenza di rafforzare il servizio pubblico, con una attenzione agli aspetti tecnologici, alla linea editoriale, alla qualità del prodotto, all’evoluzione del linguaggio e ad una variata modalità di fare informazione che non può più essere basata su contenitori e linguaggi eccessivamente pesanti.
Ha fatto l’esempio della BBC ed il ruolo dell’azienda di servizio pubblico del Regno Unito che è stata fautrice dell’innovazione tecnologica e dell’avvento di un diverso modo di fruire i contenuti. L’esigenza, senza dimenticare la storia della Rai, di aprirsi a nuove piattaforme e superare la centralità della televisione.
Ha sottolineato l’importanza della riforma della Rai e l’esigenza di giungere in tempi brevi alla concessione di servizio pubblico per la Rai e con questo anche una chiarezza sul ruolo dei vertici aziendali e sulla missione di servizio pubblico.
Importante anche una chiarezza sulle risorse pubbliche che saranno messe a disposizione dell’Azienda, in un ottica che è quella di migliorare il prodotto per recuperare in credibilità con i cittadini anche al fine di ridurre l’evasione del canone.
Le OO.SS. hanno espresso il loro augurio di buon lavoro per l’impegno che aspetta il Direttore Generale e l’intero Consiglio di Amministrazione.
Si sono descritte le vicende nel corso dell’ultima direzione e gli effetti di alcune scelte del Governo, in tal senso il tavolo sindacale ha stigmatizzato la scelta di ridurre il canone con dei provvedimenti governativi, la scelta di quotare in borsa Rai Way per ripianare tali ammanchi e l’impostazione del Governo che ha declassato le sedi regionali a redazioni.
Si è evidenziata l’esigenza di:
- spingere assieme, anche se con la diversità dei ruoli ricoperti, perché si giunga rapidamente all’affidamento della concessione di servizio pubblico, ad una chiara indicazione della mission della Rai (è scaduto da tre anni il contratto di servizio), perchè si definiscano rapidamente le risorse pubbliche a disposizione della Rai.
- incrementare gli investimenti su tecnologia e personale, perché si affronti la competizione tecnologica e sui contenuti in maniera adeguata,
- rimettere al centro la produzione interna, superando l’eccessivo utilizzo di appalti o collaborazioni,
- mettere al centro la funzione delle sedi regionali, anche attraverso investimenti e scelte editoriali coraggiose,
- costruire un serio progetto sulla produzione internazionale,
- attenzionare la radio, perché dai dati che provengono sulla pubblicità e gli ascolti risulta evidente che la radio è uno strumento molto apprezzato dagli italiani,
- l’esigenza di mantenere internamente l’asset Rai Way, strumento prezioso ed indispensabile per il servizio pubblico,
- di chiarire le future scelte sulle strutture aziendali e gli immobili,
- di approntare in tempi rapidi un rinnovo del Contratto di Lavoro che dovrà necessariamente rispondere alla mutazione dei modelli produttivi, delle figure professionali, dare continuità e risposta ai processi di stabilizzazione dei precari, riconoscere valore economico al buon lavoro fatto e alla crescita professionale.
Il DG ha espresso apprezzamento per il confronto ed i temi affrontati.
Su alcune questioni più specifiche ha affermato di essere in fase di analisi e studio (immobili e strutture, sedi regionali) e successivamente si è detto disponibile a proseguire il confronto.
Su Rai Way, anche considerando perfettamente riuscita l’operazione finanziaria, ha affermato che la vicenda è direttamente legata alla risorse a disposizione, ma anche questo tema ha l’esigenza di ulteriori analisi a cui si sta procedendo.
Sulla produzione internazionale ha affermato di voler procedere a cambiamenti ed investimenti.
Ha dato disponibilità, in continuità con il lavoro fatto precedentemente dalla direzione del personale, ad avviare un confronto sul rinnovo del contratto, avendo chiara l’esigenza di ammodernare il sistema produttivo ed efficientare le attività.
Sul tema delle scelte politiche ha affermato che il vertice aziendale, per ruolo, dovrà eseguire quanto espresso dall’azionista e dal Governo, questo senza rinunciare a presentare le proprie posizioni e proposte, come ad esempio sull’esigenza di giungere rapidamente all’affidamento della concessione di servizio pubblico.
Roma, 16 settembre 2015