Nei giorni 1, 2, 3 e 4 aprile 2020, si sono incontrati la Rai-Radiotelevisione Italiana S.p.A. e le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, FNC-UGL, SNATER e LIBERSINDCONFSAL, al fine di assicurare la piena retribuzione alle lavoratrici e ai lavoratori in “FAP” (Ferie Assenza Produzione). Per questo, nelle prime ore del 4 aprile, si è raggiunto un accordo che garantisce questo obiettivo, attraverso lo smaltimento (entro il 31 ottobre 2020) di una percentuale di ferie, recuperi riposo e recuperi festivi, maturati al 31 dicembre 2019, da tutti i dipendenti a T.I. del CCL quadri, impiegati ed operai.
Più nello specifico, a seguito dello stato di emergenza sanitaria per l’epidemia da Covid-19, e in relazione ai vari DL e DPCM emanati dal Governo nei mesi di febbraio e marzo, la Rai ha dovuto rimodulare la propria attività produttiva. Nonostante questo, apportate le necessarie modifiche ai palinsesti, anche con la sospensione o la chiusura di diversi programmi, l’Azienda è comunque riuscita a garantire ai cittadini informazione e intrattenimento, confermando con i fatti la centralità del Servizio Pubblico Radiotelevisivo nel nostro Paese. Scelta condivisa dalle OO.SS. che hanno operato per tutelare il bene primario della salute e sicurezza dei lavoratori garantendo, al contempo, l'esigenza della continuità produttiva.
L’emergenza ha indotto l’Azienda a rivedere diversi modelli organizzativi e produttivi, introducendo lo smart working, che il Governo rendeva possibile anche in assenza di accordi individuali e collettivi, ma che anche il Sindacato ha fortemente incentivato al fine di garantire la salute del più alto numero possibile di lavoratori. Alcune figure professionali, tuttavia, sono rimaste escluse dal ricorso al lavoro agile, proprio per le loro peculiari caratteristiche. Pur di tenere in sicurezza a casa questi colleghi, al momento privi di attività a causa dell’emergenza, Rai ha fatto uso del “FAP”.
Naturalmente questo tipo di assenze comportano per il datore di lavoro l’obbligo di essere giustificate dal punto di vista economico. Ancora di più ora in forza dei probabili contraccolpi legati al crollo delle entrate pubblicitarie e a possibili, malaugurati, interventi sul canone.
Escludendo il ricorso a forme di ammortizzatori sociali, che pure altre aziende del settore hanno in questo momento attivato, la Rai, sentito il Sindacato, ha quindi deciso di ampliare la “Banca del Tempo Solidale”, allo scopo di creare una sorta di serbatoio a cui attingere per coprire le assenze per mancanza di produzione. La sola “Banca del Tempo Solidale”, non è però in grado di far fronte al fabbisogno di giornate necessarie per coprire i FAP.
Per questa ragione Rai ha chiesto alle OO.SS. un accordo per lo smaltimento concordato di parte del grande numero di ferie e di recuperi arretrati dei dipendenti, che sebbene derivanti da profonde anomalie di gestione, di per sé non imputabili ai lavoratori, rappresentano comunque una voce pesante nel bilancio aziendale.
A questa sollecitazione le OO.SS. in considerazione della gravità del momento, hanno risposto positivamente, ponendo però delle condizioni ineludibili:
- Un sistema il più possibile equo e solidale, dove si riduca al minimo la discrezionalità delle varie articolazioni aziendali.
- Una ripartizione che tenga conto del peso sostenuto e dei disagi imposti ai singoli lavoratori, nonché delle strozzature organizzative che, spesso, sono alla base dell'alto numero di arretrati di ferie e recuperi.
- La possibilità per le OO.SS. di verificare, dati alla mano, la funzionalità del sistema di smaltimento degli arretrati, al fine di correggerne le possibili criticità.
Su questa base di partenza, si è iniziata una serrata trattativa che ha portato al raggiungimento di un accordo, i cui punti salienti sono i seguenti:
- Entro il 31 ottobre 2020 tutte le lavoratrici e i lavoratori Rai del CCL quadri, impiegati e operai, anche operanti in regime di lavoro agile, dovranno concordare e pianificare, in aggiunta alla quota di Ferie spettanti per l'anno 2020, una quota aggiuntiva pari al 25% di ferie arretrate e recuperi arretrati, al netto della franchigia di 20 giorni. Per il calcolo dello smaltimento e dei vari casi, consultare l’Allegato 1 e le FAQ (Frequently Asked Questions) all’Allegato 2.
- Su richiesta sindacale, vista la particolare natura di questa tipologia di recuperi, l'Azienda ha accettato di escludere i cosiddetti RNL (recuperi delle seste giornate lavorate), che, quindi, non rientreranno nella pianificazione obbligatoria.
- Il lavoratore che, per le più disparate ragioni, non volesse pianificare la fruizione totale o parziale della sua quota di ferie, recuperi riposo e recuperi festivi, può devolverla, in tutto o in parte, alla “Banca del Tempo Solidale” entro il termine del 30 giugno 2020. Tutti i giorni donati alla “Banca del Tempo Solidale”, anche precedentemente alla firma dell’accordo, verranno computati nella percentuale di smaltimento previsto come ferie fruite.
- La RAI si è inoltre impegnata a ridurre il numero di giornate di FAP, rafforzando l’utilizzo del personale, anche con le flessibilità già previste nel CCL.
- Al fine di tracciare la trasparenza dell’intero accordo e controllare la procedura dello smaltimento ferie, il Sindacato ha preteso un Osservatorio immediatamente attivo che si convocherà entro il 20 Aprile 2020. Sempre in forza di questo accordo, le OO.SS. e la Rai si incontreranno, al più presto, per l’imprescindibile confronto sull’andamento economico e sulla ripresa dell’attività produttiva della Rai.
Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, FNC-UGL, SNATER, LIBERSINDCONFSAL, valutano positivo il risultato raggiunto perché vi ritrovano quegli elementi di solidarietà e trasparenza che avevano posto come precondizione. Resta inteso che, i buoni accordi, soprattutto quelli richiesti da una necessità più grande, funzionano soltanto se inquadrati in una cornice di più ampia equità generale. Dopo questo accordo, le OO.SS auspicano che a tutte le categorie di lavoratori presenti in Azienda si possano applicare gli stessi criteri e che vengano chiesti gli sforzi medesimi. Non è un mistero, infatti, che il combinato disposto della crisi da cui uscirà il Paese alla fine di questa emergenza, unito ai problemi endemici dell'Azienda, rischiano di fare della RAI un soggetto estremamente esposto ai contraccolpi di un mercato radiotelevisivo in continuo cambiamento. Proprio per questo SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, FNC-UGL, SNATER e LIBERSIND-CONFSAL, non appena intravista la fine dell’emergenza, chiederanno un incontro all’AD e alla Commissione di Vigilanza RAI, per capire verso quale futuro sia avviata la più grande Azienda culturale del Paese.
Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL FNC-UGL SNATER LIBERSIND-CONFSAL