Scriviamo chiedendovi ancora una volta attenzione sulle condizioni del lavoro. In occasione del confronto avuto sul Piano Industriale vi abbiamo già brevemente descritto una serie di atteggiamenti, interpretazioni e disfunzionalità gestionali che stanno producendo un effetto negativo per coloro che rappresentiamo.
Oggi, mentre siamo in attesa di una discussione sull’applicazione del Piano Industriale, con la volontà di partecipare al rilancio del Servizio Pubblico, dobbiamo ribadire per iscritto la persistenza di una serie di comportamenti che mettono in discussione le intese sottoscritte in questo ultimo anno, conseguentemente il rispetto dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali.
Sapete bene che per procedere ad una profonda innovazione di una macchina complessa come è la Rai, questo lavoro si deve avviare in un contesto non ostile.
Purtroppo, si evince con chiarezza dai punti sotto elencati, la situazione in azienda non si può affatto considerare positiva:
- ancora non è in pagamento l’incremento salariale per tutti quei lavoratori (centinaia) che, in forza del rinnovo contrattuale, dovevano da gennaio 2019 ricevere gli aumenti in busta paga.
- Ancora non ci è stata fatta una proposta, a mesi dalla chiusura dell’accordo del 22 gennaio 2019, sui 239 passaggi al 2° livello degli impiegati e 20 che dovranno passare al 1° livello (quantità già economicamente previste nel contratto sottoscritto il 28 febbraio 2018.
- Sul pagamento dei 250 euro relativo al nuovo Accordo sul premio di risultato sottoscritto il 12 dicembre 2018, da questa erogazione sono stati esclusi arbitrariamente i lavoratori con contratto a termine ed i lavoratori che hanno ricevuto una premialità aziendale, termini mai inseriti nel testo d’accordo: “i 250 euro saranno erogati a tutti i lavoratori in forza al 1° gennaio 2019”.
- Sulla tipologia di buono erogato al post del fringe benefit non commentiamo ulteriormente, ma va ribadito che la rigidità della scelta aziendale è figlia di una gestione che da anni coinvolge anche la ridefinizione dell’ex ARCAL.
- Ancora non sono state effettuate le erogazioni dei compensi, anche questi definiti nel CCL sottoscritto il 28 febbraio 2018, per i lavoratori che svolgono ruolo di Rec/Dec e Rup per gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018.
- Ancora non è stata resa disponibile alle OO.SS. la casella di posta elettronica, così come era stato concordato più di 4 anni fa, con l’intesa sottoscritta sull’istituzione della bacheca elettronica, con grave danno sulla qualità della comunicazione con i lavoratori per le scriventi.
- In questo clima, siamo altresì preoccupati per i delicati processi che nei prossimi mesi dovremmo affrontare: le promozioni dei facenti funzione e apicali; l’assunzione di nuovo personale a fronte delle uscite per pensionamento, così come abbiamo stabilito nell’Accordo del 12 dicembre 2018.
Riassumendo, le lavoratrici ed i lavoratori della Rai, per le intese sottoscritte tra il 2018 ed il 2019, attendono nella “busta paga” di aprile:
1) 508,95 euro al 4° livello per il Premio di Produzione,
2) 250 euro per tutte le lavoratrici ed i lavoratori in forza al 1° gennaio 2019,
3) I compensi per le attività di Rec/Dec Rup.
4) I valori economici relativi agli 800 passaggi di livello con i relativi arretrati (dal 1° gennaio 2019).
Tutti elementi oggetto di accordi non interpretabili.
Precisiamo, tutte quantità economiche già oggetto di accordi nel corso dell’ultimo anno con un equilibrio raggiunto con mesi di trattative faticose.
Noi pensiamo che in una fase così delicata per il Servizio Pubblico non sia utile né a voi, né all’azienda innescare una conflittualità che non sarà terreno fertile per nessun processo di modernizzazione.
Vi invitiamo pertanto, se si intende proseguire un confronto responsabile con le organizzazioni sindacali, ad intervenire rapidamente sulla gestione al fine di consentire la piena e corretta applicazione degli accordi, in caso contrario non ci rimarrebbe che avviare azioni di lotta e verificare le condizioni per azioni legali anche a tutela della nostra reputazione.
In attesa di riscontro porgiamo distinti saluti.