FINITA L'EMERGENZA IN RAI?

Le recenti nomine in Rai sono un segnale indecente della politica, irrispettose della prima azienda culturale del paese e dei lavoratori e lavoratrici che in questi mesi complicati hanno permesso con grande senso del dovere il regolare funzionamento del Servizio Pubblico Radiotelevisivo.

Le organizzazioni sindacali in questo periodo hanno gestito la fase emergenziale siglando accordi importanti (smaltimento ferie) e lavorando al fine di traghettare tutti fuori dalla tempesta senza misure traumatiche e mettendo comunque al primo posto sempre la tutela della salute.

Come segreteria UilCom sono settimane che avanziamo richieste di incontri per discutere una serie di tematiche rimaste in sospeso a causa della diffusione del Covid-19 e, allo stesso tempo, iniziare ad affrontare tutte le questioni legate alla c.d. Fase2.

Adesso capiamo il continuo rimando: non bisognava disturbare il manovratore così impegnato nella trattativa con la politica per le nuove nomine. Nomine delle quali, in un momento così complicato, non si sentiva davvero il bisogno né si comprende l’utilità.

Apprendiamo poi da agenzie stampa di accordi con altre categorie contrattuali, anche in questo caso mettendo in mostra una mancanza di rispetto verso i lavoratori da noi rappresentati, quasi declassati a dipendenti di serie b a tutela dei quali, qualora non arrivassero risposte convincenti ed in tempi rapidi, metteremo in campo le iniziative necessarie.

Mentre si discuteva alacremente per il cambio di poltrone, erano ferme in attesa di risposte questione come:

  • le selezioni in Produzione siglate con tanto di accordo e le selezioni per i c.d. atipici di cui sopra;
  • le vertenze in attesa di firma e quelle in attesa di risposta dai settori notoriamente riluttanti;
  • l’organico nelle sedi regionali, che non consta solo di personale giornalistico;
  • la strutturazione di smart working, fine produzione e disposizione emergenza;
  • area editoriale e sbilanciamento di competenze nelle redazioni con sottoutilizzo di risorse interne;
  • reintegro personale per Allestimento Scenico (Arredamento, Costumi, Trucco&Parrucco, etc.);
  • lo sblocco di Assessment e Development dei quali si parla da molti mesi;
  • un ragionamento sull’ipotesi di promuovere i cambi mansione e quindi la mobilità orizzontale;
  • trovare un modo per far rientrare i lavoratori impossibilitati a produrre certificazione medica per evitare l’inutile ricorso ad appalti.

Queste elencati sono - in sintesi - le vere problematiche presenti in azienda. Come segreteria UilCom intendiamo usare tutti i metodi leciti per sollevare il velo attorno a tali incoerenze, anche denunciandone pubblicamente le logiche distorte che ne sono alla base.

Dentro questi punti ci sono le vite - lavorative e non - di migliaia di persone fondamentali per la produzione Rai, che non hanno minore diritto di essere ascoltate rispetto a quelle dei pochi direttori freschi di nomina o degli aderenti ad altre categorie professionali.

Roma, 16 maggio 2020

Segreteria Nazionale UilCom