Mense Rai di Roma: che il doppio appalto non porti ad una discriminazione dei lavoratori

All’indomani dell’assegnazione dell’appalto delle mense, la RAI ha iniziato una campagna di comunicazione volta ad evidenziare come il vincitore della gara avesse un alto profilo sotto gli aspetti della qualità della ristorazione proposta e della legalità.
Tale campagna non è nata per caso: si veniva infatti da inchieste della magistratura che riconducevano ai protagonisti di “Mafia Capitale” la gestione dei bar aziendali e le mense di alcuni cespiti, seppur in affitto (es. Cinecittà).

Grande quindi era l’aspettativa da parte dei lavoratori, disaffezionati al consumo da un servizio di ristorazione peggiorato negli anni, e se possibile ancora di più negli ultimi mesi di gestione di un’azienda che sapeva di avere perso l’appalto.
Le aspirazioni ad un servizio migliore sono purtroppo state soddisfatte solo in due centri della RAI di Roma: viale Mazzini e Saxa Rubra. La ragione è che il vincitore della gara presta servizio solo qui, mentre le altre mense sono state affidate ad una seconda società appaltatrice.
Tale azienda purtroppo, e qui ci confortano i comunicati stampa RAI che non accennano a questo appaltatore, sembra non vantare la stessa tradizione di ristorazione della capofila: in RAI la cosa era nota, anche per le critiche mosse dai lavoratori e presentate dagli RLS alla RAI, quando era stata chiamata a fornire i cestini, prestando un servizio discutibile sotto i profili del confezionamento e della qualità.
Vorremmo capire perché i lavoratori che usufruiscono della mensa nei centri di via Teulada, via Asiago, DEAR e Salario debbano essere discriminati rispetto ai colleghi che assumono i pasti in altre realtà. Oltretutto sussiste l’inganno di vedere cartellonistica intestata a un appaltatore che parla di cibo biologico e sano, quando la realtà sono mense gestite dal secondo appaltatore e tali pietanze non si sono ancora mai viste.
Chiediamo in maniera forte l’omogeneità di trattamento improntata alla qualità per tutti i lavoratori della RAI di Roma e conoscere i criteri che hanno portato all’individuazione delle mense servite da un appaltatore piuttosto che un altro. Chiediamo che tale omogeneità sia applicata anche alla retribuzione corrisposta dal personale delle mense, che non deve essere discriminato perché assunto da un appaltatore piuttosto che dall’altro.
Chiediamo poi perché alcuni cespiti siano stati esclusi dalla fornitura dei cestini (es. Salario), costringendo i lavoratori in servizio, quando dotati di abilitazione alla guida dei mezzi aziendali, ad un’inefficiente migrazione verso le poche mense aperte nei festivi.
Chiediamo infine che in ossequio al capitolato sia data la possibilità a chi soffre di disturbi alimentari, anche gravi come la celiachia, di fruire di pasti completi. E che tale accortezza sia garantita anche a chi soffre di intolleranze (es. lattosio, nichel) oppure abbia compiuto una scelta etica alimentare (es. vegetariani).
Roma, 25 gennaio 2016

Per la Segreteria Regionale
Roberto Esposti