...e gli operatori?

Riteniamo intollerabile l’atteggiamento assunto dall’ azienda che non si assume la responsabilità di far fronte ad un problema che ultimamente è stato spesso posto all’attenzione dal sindacato riguardo il mancato utilizzo in alcuni programmi televisivi della figura dell’ operatore di ripresa.

Il Servizio Pubblico non può e non deve rincorrere concorrenti privati adottando modelli produttivi che non facciano della qualità il perno della propria attività. La Rai è una fabbrica di contenuti culturali ed informazione che dovrebbe fare della qualità la prerogativa essenziale della sua mission di servizio pubblico.

La spending review, il leitmotiv per la ripresa aziendale assunto dal management, stressa l’ambiente televisivo riducendone la capacità produttiva nonché la qualità e il valore delle risorse interne che vi fanno parte, non più utilizzate secondo modelli produttivi contrattuali ma secondo un ricorso estremizzato della flessibilità delle figure professionali. La cattiva utilizzazione delle risorse interne di reparti e produzioni soprattutto determinata dal mancato ricambio professionale genera inevitabilmente un sostanziale abbassamento qualitativo del prodotto televisivo.

L’ esigenza di razionalizzare ed efficientare il lavoro di cui siamo in linea non può però significare lo snaturamento delle figure professionali regolate dalle relative declaratorie contrattuali le quali se è pur vero che abbisognano di una revisione, per la natura complessa della materia, è necessario con la determinazione delle parti la composizione di un apposito tavolo di discussione che, tenendo conto della qualità produttiva nonché degli interessi economici aziendali , coniughi l’esigenza della parte datoriale con quella lavoratrice.

Gli atti unilaterali assunti in questi ultimi tempi dall’ azienda per soddisfare specifiche esigenze produttive non possono e non devono passare inosservati, questa O. S. nello stigmatizzare l’ operato invita ad un‘attenta disamina della questione. La tensione che ne sta conseguendo potrebbe ledere il rapporto Azienda – sindacato basato su precise e reciproche responsabilità sin qui messe in atto, essenziali in questo preciso momento storico per il raggiungimento dell’ obiettivo della digitalizzazione e più in generale dell’ ammodernamento tecnologico aziendale.

Nello specifico la produzione “ Mezzogiorno in famiglia “ da svariate settimane nei collegamenti da Varapodio (RC) gli specializzati della sede di Cosenza hanno effettuato la ripresa televisiva tutt'altro che con camera fissa ottenendo come risultato un manifesto disappunto da parte della produzione stessa. I lavoratori, a cui è stata chiesta la prestazione della ripresa televisiva svolta anche con camera a spalla, hanno stabilito, in accordo con la regia, le posizioni delle camere per i relativi collegamenti e i piazzamenti in autonomia dei corpi illuminanti per la bisogna scenica.

Quindi non solo la figura dell’ operatore di ripresa di livello categoriale superiore ma anche quella del direttore della fotografia viene svolta dal lavoratore con la figura dello specializzato della produzione. Diverse sono le situazioni in cui l’ Azienda ha violato il CCNL mortificando l’ intera categoria degli operatori, si ricordano solo alcune: 2012 / 2013 isola del Giglio “naufragio Costa Concordia “ ; 12 Marzo 2013 San Benedetto del Tronto “ Tirreno Adriatico “; Ottobre 2013 Sciacca “Mezzogiorno in Famiglia “.

La politica del permissivismo mette fortemente a rischio l’ azienda esponendola ad eventuali azioni legali che certamente non contribuiscono positivamente nel processo di revisione della spesa. Questa O. S. diffida l’ Azienda a continuare in questo atteggiamento diversamente sarà costretta a procedere nelle sedi competenti atte a dirimere la eventuale controversia.

 

Napoli, 21 Gennaio 2014                                                            Esecutivo Nazionale

                                                                                             Claudio Fiorentini