
Sulla prima questione, viste le critiche poste dalle OO.SS. sull'utilizzo del conto corrente personale sia per motivi di privacy che per il rischio d’innalzamento dei valori ISEE (I.S.E.E. è l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente che consente ai contribuenti di accedere a prestazioni sociali e servizi di pubblica utilità a condizioni agevolate che si riducono con l’aumentare di tale Indicatore), l'azienda si è riservata un approfondimento tecnico sull'utilizzo di carte di credito prepagate intestate all'azienda.
FERIE
Durante il confronto, l’azienda ha evidenziato la problematicità nella gestione delle ferie, sia per la loro concessione che per la loro fruizione, condizione che ha portato negli anni ad un residuo eccessivo.
Le OO.SS., dopo aver espresso una ferma critica sull’ennesima circolare emanata senza un confronto preventivo, consapevoli della complessità produttiva e territoriale, hanno chiesto l’introduzione di una buona pratica, quella del confronto tra strutture aziendali e Rsu per la definizione dei piani ferie, elemento che non risolve quanto è avvenuto sino ad oggi ma che potrebbe costruire un modello più equo.
Ricordiamo a tutti che la normativa prevede che l’azienda possa “forzare” le ferie per un massimo del 50% di quelle maturate in corso d’anno, condizione che permetterebbe al lavoratore di indicare i periodi del restante 50% senza concordarle con l’azienda e che la fruizione delle ferie è regolata dal Contratto Collettivo di Lavoro all’articolo 16: il comma 6 dice che le ferie vanno normalmente prese nel periodo da maggio ad ottobre salvo che, per esigenze del lavoratore o inderogabili esigenze di servizio debbano essere effettuate in altri periodi; il comma 7 afferma che se non è possibile fruire delle ferie nei periodi indicati dal CCL, questo può essere fatto fino a giugno dell’anno successivo nel periodo indicato dal lavoratore; il comma 8 afferma che vanno fruite in non più di due periodi, per esigenze del lavoratore o di servizio (salvo ulteriori frazionamenti in casi eccezionali).
Deve esser chiaro quindi a tutti che la materia, incidendo fortemente sulla vita dei lavoratori, non si può liquidare in maniera unilaterale con una circolare.
La normativa prevede la garanzia sui periodi di fruizione a tutela dei lavoratori (riposo fisiologico), se in Rai, nel corso degli anni, si è concretizzato un residuo abnorme di ferie in alcuni settori questo non è legato alla volontà dei lavoratori ma ai carichi di lavoro e alle esigenze di produzione.
Ci rendiamo disponibili, se questa è la reale esigenza aziendale, a ragionare di ferie, straordinari, orari di lavoro, organizzazione del lavoro e organico.
Roma, 18 marzo 2016