Comunicato - Servizi di pubblica utilità
In riferimento alla disposizione organizzativa DG/20\5/0001\08/P del 20 novembre 2015 inerente la Vice Direzione Generale per il Coordinamento dell'Offerta - Servizi di Pubblica Utilità, differentemente da quanto contenuto nella medesima, sembrerebbe affermarsi l’orientamento, veicolato da fonti aziendali informali, di assegnare alla struttura sopra menzionata anche le altre attività svolte dalla RAI per i c.d. “Servizi al cittadino”, oggi attribuite alla Direzione Canali di Pubblica Utilità e Direzione Radio.
Le scriventi pur ritenendo necessaria e adeguata la responsabilità del Coordinamento dell’offerta, esprimono forti dubbi sull’utilità e l’efficacia di concentrare la gestione e la realizzazione dei contenuti delle attività sopra citate nella Struttura “Servizio di Pubblica Utilità”. Non è compito delle scriventi pronunciarsi in merito alle scelte aziendali inerenti i riassetti organizzativi, ma è preciso dovere e responsabilità etica delle stesse valutare ed esprimersi in merito alle ricadute operative, di gestione e professionali che da queste derivano, a garanzia dei lavoratori dei cittadini; Inoltre vedrebbe penalizzati quei lavoratori che operano nei settori interessati che in questi anni con dedizione al proprio lavoro hanno permesso il rientro di molte produzioni che venivano precedentemente esternalizzate con appalti, permettendo così il tanto richiesto “saving” aziendale. Sarebbe opportuno che decisioni aziendali così complesse che si ripercuotono sull’organizzazione del lavoro e di conseguenza sui lavoratori stessi per una corretta dialettica relazionale siano preventivamente discusse con le Organizzazioni Sindacali. Premesso quanto sopra, si chiede un incontro urgente per approfondire l’argomento e consentire alle scriventi di esprimere con chiarezza “singolarità” e “eccellenze” delle Direzioni/Strutture coinvolte e acquisire puntuali informazioni in merito alle reali intenzioni dell’Azienda. In assenza di un Vostro riscontro e di rispetto delle regole condivise di relazioni industriale, i forti dubbi espressi si tramuteranno in una dichiarata e pubblica contrarietà a ogni progetto aziendale che impoverisce le eccellenti capacità intellettuali e produttive presenti in azienda.