Comunicato - Dichiarazioni Renzi

I segnali di attenzione verso la RAI, prima Industria Culturale del Paese, da parte del Governo c’erano tutti e, con il Decreto Legge, il Presidente Renzi ha liquidato, di fatto, il Servizio Pubblico Radiotelevisivo. Esigendo dalla RAI 150 milioni di euro, il Governo, vittima della sua campagna propaganditistica, rottama uno degli essenziali presidi identitari del Paese e fonte d’innovazione culturale, ancora più necessario in tempo di crisi.

La UILCOM–UIL è contraria all'impoverimento del perimetro aziendale (in particolare alla vendita di RAIWAY e allo smantellamento delle Sedi Regionali asset essenziali in vista del rinnovo della Concessione del 2016) e di conseguenza delle attività ideative, produttive, di diffusione e di presidio del territorio nazionale. 

Di contro, è per agire immediatamente verso i compensi di conduttori e collaboratori, sui benefit a disposizione di dirigenti e giornalisti. Ma se ciò non bastasse per il raggiungimento del tributo richiesto da Renzi - e non basterà - la Rai dovrà rinunciare ai diritti sportivi, alla produzione cinematografica e di fiction, alle sedi di corrispondenza estera, all’acquisto di prodotti audiovisivi, alla programmazione per gli italiani all’estero e dovrà ridurre l’offerta dei canali sul Digitale Terrestre (progetto già tentato nel 2010). 

Il Governo ha ancora una volta pensato alla RAI come ad un Bancomat.
La RAI non ha debiti verso lo Stato, ragionare in una logica di ridimensionamento della RAI, cardine dell'industria Culturale Italiana, significa intaccare il 5,4% della ricchezza Italiana con circa 76 miliardi di euro e dare incertezze ad un settore che impiega circa 1,4 milioni di persone (il 5,6% del totale degli occupati del Paese).

Al Governo forse è sfuggito che Azienda e Sindacato stanno agendo da mesi per il risanamento e il rilancio della RAI, e i risultati di bilancio 2013 ne sono prova tangibile. Si stanno inoltre affrontando importanti tavoli su questioni interne che danno ulteriore riprova degli sforzi che entrambe le parti propendono per un miglioramento che sia stabile e ragionato.

La UILCOM –UIL e' pronta ad affrontare con responsabilità e concretezza la riforma della Governance della RAI, l’evasione del canone e il ritorno a una tv pubblica calibrata sui bisogni reali dei cittadini e in grado di far fronte alle necessità di pluralismo informativo e comunicativo della società moderna.

Il sindacato deve farsi trovare pronto a confrontarsi da subito con quanti intendono fissare obiettivi e contenuti per la definizione di un rigoroso, equo e sostenibile piano di rilancio del Servizio Pubblico. Ma prima di ogni cosa, Governo e Politica devono ricredersi con ragionevolezza e consapevolezza dell’irreparabile danno che si sta commettendo sul piano sociale, culturale e industriale.

Roma, 19 aprile 2014

Coordinatore Nazionale UILCOM-RAI
(Maurzio Lepri)