CDA RAI: DALLE CRISI PAVENTATE AI 15 MILIONI DI EURO STANZIATI PER LE USCITE

Da quanto emergerebbe da comunicazioni informali, sembrerebbe confermata la notizia che il CDA abbia stanziato, nella sua ultima riunione, una cifra di 15 milioni di euro per l’accompagnamento alla pensione di un certo numero di lavoratrici e lavoratori RAI.

La notizia, fatta veicolare fra le lavoratrici e i lavoratori in modo tutt'altro che ortodosso, da semplice comunicazione è diventata così un dato acquisito, senza nessun confronto di merito con le parti sociali, che, a tutt'oggi, ancora non conoscono con certezza cifre stanziate, numeri e platea interessata dal provvedimento.

Un CDA in scadenza che compie queste scelte e con queste modalità non può che lasciarci perplessi. Anche perché, si tratta dello stesso CDA che non si dimostra altrettanto solerte quando si tratta di reperire le risorse per il rinnovo del contratto. Una inerzia grave, vista la platea interessata dal rinnovo contrattuale, e anche un tantino sconsiderata, visto lo stato tutt'altro che roseo dei conti, stando almeno alle grida di dolore lanciate dall'Amministratore Delegato in diverse occasioni.

Se la cifra dei 15 milioni fosse confermata poi, saremmo di fronte a una somma in grado di accompagnare alla pensione più o meno 250 persone. Un numero ragguardevole a prima vista, ma irrisorio se paragonato alle difficoltà aziendali e alla vastissima platea in attesa del Contratto.

Per queste ragioni, vale la pena di fare qualche considerazione nel merito, oltreché sul metodo seguito su questa come su altre vicende. Sul metodo, è auspicabile che per il futuro il CDA si astenga dal far trapelare notizie sui suoi lavori prima di un passaggio formale con i rappresentanti dei lavoratori. Ne va della sua serietà e della serietà dell’Azienda. Ma la seconda considerazione è sul merito, e rimanda tutta alle criticità di una scelta di questo tipo.

Per quello che ci riguarda, i 15 milioni in questione nulla hanno a che fare con il rinnovo del contratto: se qualcuno pensa di sommare (o peggio di detrarre) questa cifra da quella per il rinnovo contrattuale è completamente fuori strada. Anzi, se la notizia venisse confermate, considereremo tale slancio economico finanziario per gli incentivi, come una notizia positiva, perché se ci sono dei soldi per incentivare chi in pensione potrebbe già andare, sicuramente questo CDA avrà previsto delle poste economiche importanti per il rinnovo del CCL RAI. Anzi, siamo certi che un CDA tanto operoso nel ritagliare dal bilancio una tale somma per chi è in uscita, saprà fare di più e meglio per coloro i quali rimarranno in Azienda. Per questa ragione, siamo convinti che servirà a breve un confronto con le relazioni industriali per capire bene come procedere nella discussione. Non vorremmo infatti che, questa decisione presa proprio agli inizi della trattativa per il rinnovo del contratto, abbia come obiettivo proprio quello di stroncare il confronto sul nascere. Una cosa del genere sarebbe inaccettabile, e vedrebbe una risposta dura e ferma di queste OO.SS.

Roma, 18 Dicembre 2020

Le Segreterie Nazionali

SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL