COVID IN RAI: PREVENIRE, PREVENIRE E ANCORA PREVENIRE!

La task force ha informato ieri i lavoratori Rai di un contagio a Saxa Rubra e di 8 persone poste in isolamento domiciliare.

Infatti tra i lavoratori di produzione news giunge la notizia che un loro collega Coordinatore di Rainews risulta positivo al Covid 19, contagio presumibilmente collegato al nuovo focolaio del San Raffaele alla pisana. Le paure dei colleghi rispetto alla promiscuità degli ambienti di Regia, pur se utilizzati con tutte le cautele possibili (mascherine, plexiglass tra diverse postazioni, pulizie frequenti) vengono messe a dura prova da questa notizia. La Sanificazione dei locali ha avuto luogo questa notte, senza necessità di dover utilizzare la regia di Backup prevista (il saxa 4). Questa procedura è ancora operativa? Esiste ancora un protocollo condiviso per affrontare l’emergenza sanitaria tutt’ora non conclusa?

L’azienda ha fatto delle “interviste” tra alcuni dei lavoratori che sono stati in turno con il “collega positivo” per valutare la qualità del contatto (durata, distanze e modalità). Questa modalità, pur rispettosa dei protocolli nazionali di sicurezza per il COVID-19, non è inserita in un più ampio ACCORDO CONDIVISO che definirebbe come affrontare la cosiddetta fase 2 e fase 3 e non è sufficiente a rassicurare i molti lavoratori che operano quotidianamente in spazi comunque molto ridotti.

Spetta però ai preposti aziendali, alla task force aziendale o all’autorità sanitaria il compito di valutare la qualità del contatto? Il collega positivo ha lavorato, nel weekend scorso (ultima presenza in Rai) insieme ad almeno tre squadre tra RaiNews e TGR Lazio, con contatti diversificati per distanze e durata.

Altre situazioni di preoccupazione insistono anche al CPTV, legate all’inevitabile promiscuità degli ambienti di lavoro, nonostante l’uso massivo di DPI e delle accortezze per minimizzare il rischio contagio.

Questa RSU non può che alzare il livello di attenzione rispetto alle problematiche di Rainews24, chiedendo con forza all’azienda di applicare un turn over simile a quello dei colleghi delle testate e più in generale alzare il livello di attenzione a tutto il CPTV di Roma nei diversi cespiti aziendali.

NON È PIÙ RINVIABILE L’AVVIO DEI TEST SERIOLOGICI partendo proprio da li, dove è evidente che esiste il rischio più alto di contagio, per tipo di attività, PER EVITARE UN POSSIBILE FOCOLAIO IN RAI.

Molte aziende, anche quelle del settore cinematografico, effettuano test periodici alle maestranze e persino alle comparse. Tanti laboratori offrono persino un servizio “a domicilio”.

Il tema centrale è la PREVENZIONE: molto è stato fatto in questi mesi, dai termo scanner, alle dotazioni DPI, alle sanificazioni dei locali, alle visiere e ai pannelli divisori in plexiglass tra le postazioni di lavoro e nelle mense; dobbiamo proseguire in questa direzione.

È giunto il momento di far lavorare in tranquillità i lavoratori della produzione.

La RSU Produzione TV di Roma